La mastoplastica non è solo l'intervento estetico più amato dalle donne. Sempre più spesso a scegliere l'operazione di aumento del seno sono anche i maschietti, intenzionati a perfezionare la propria forma fisica ricorrendo all'impianto pettorale di protesi in silicone.
Ebbene, come la chirurgia offre protesi tonde o anatomiche per il seno delle donne, così garantisce una nuova tonicità per gli uomini con impianti per ridefinire i pettorali.
Quando infatti, la palestra non sembra bastare a scolpire i muscoli del petto, ecco che la mastoplastica diventa la soluzione ad ogni problema. L'intervento dura circa un'ora e la prassi post-operatoria è quasi del tutto coincidente con la tipica mastoplastica additiva al femminile.
In realtà ricorrere all'intervento diventa particolarmente importante quando il paziente risulta affetto dalla sindrome di Poland, un’anomalia congenita monolaterale, che consta in una mancanza totale o anche solo parziale del muscolo grande pettorale annesso a quello della ghiandola mammaria.
Ecco perché dunque anche l'uomo sceglie la mastoplastica additiva; ma non ci si dimentichi anche della mastoplastica riduttiva!
Quando infatti il paziente risulta affetto da ginecomastia vera, l'intervento in questione rappresenta un'ancora di salvataggio.
La vera ginecomastia è prodotto di una alterazione del sistema ormonale, uno squilibro metabolico di testosterone ed estrogeni, che determina una crescita anomala dei seni nell'uomo. Con la mastoplastica riduttiva si garantisce una rimozione delle ghiandole mammarie allo scopo di restituire virilità al torace.
